“MAMMA!”
Tuona imperiosa na voce dalle retrovie.
“Come hai potuto farci questo?!”
Ohibò. Cosa ho fatto?
“Che cosa Lady Có?”
“Mentirci in questo modo. Su questa faccenda delle lucette!”
Ed è qui, signori miei, che vengo allo scoperto con un numero vero. Un numero da circo di cui sono orgogliosissima.
Ma andiamo con ordine.
Le Sorelle Mitili erano impegnate in un’attività chiamata “scassare il ca**o alla loro madre con urla, liti e quant’altro”. In questa attività nobilissima, erano previsti una serie di passaggi successivi tra cui “Lanciare un giro perigliosi mattoncini lego” e “Mettere in mezzo giochi di ogni sorta”.
Purtroppo questa attività non riscontrava il favore della loro genitrice che, tuttavia, non poteva porre in essere il suo metodo educativo preferito “Urla&Minacce”, consigliato da ogni pedagogo che si rispetti, poiché Lucefera dormiva dopo giorni in cui si era rifiutata categoricamente di farlo.
Dunque utilizzò la menzogna.
“Lady Co. Tu e Celestona fate finta di essere due aspirapolveri. Mettete a posto tutto facendo pure il rumore dell’ aspirapolvere. Chi mette a posto più roba, vince e può andarsi a ricaricare sulla poltrona in silenzio stringendo in mano questa torcia elettrica. Quando vi sarete completamente ricaricate, vi si illumineranno delle lucine sulla fronte. Garantito.”
E così in minuti 3, non solo non ce stava più mezzo giocattolo in giro ma regnava un bellissimo silenzio.
Le Sorelle Mitili si stavano ricaricando entrambe in poltrona, stringendo la medesima torcetta.
Tuttavia subentró un piccolo contrattempo. La madre, sull’orlo dei quarant’anni e in deficit di sonno da quasi un anno, si dimenticò delle Sorelle Mitili che indefesse per almeno mezz’ora rimasero ferme come statue della Libertà. Attaccate alla torcia.
Ed ecco qui Lady Cozza, giustamente alterata che mi faceva prontamente notare che non solo avevo mentito ma avevo pure mentito male.
“Ma quale menzogna Lady Co. Ti pare che dicevo una bugia così scema? Se saranno scaricate le pile della torcetta e voi non vi siete ricaricate per bene.”
Risposi con una prontezza che mi lasció piuttosto sbalordita.
“Andiamocene Celestó. Questa non dorme da giorni, ormai sragiona.”
Disse. Smontando un po’ l’illusione di essere una mentitrice da competizione.