Quando fa male, fa male. Lo capiamo dal tweet di un no-vax che pubblica la sua rosicata sfinterica a seguito della sentenza della Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale che ha confermato la legittimità delle scelte del governo di Mario Draghi.

Sappiamo benissimo che no-vax e no-tutto hanno l’ossessione per la negazione delle cose – l’avessero per quella band meravigliosa in cui militava Neffa, i Negazione (appunto), l’avessero – per questo il fenomeno sveglione di oggi si prende la briga di mettere in discussione il peso legale di una sentenza.

In poche parole, i no-vax hanno perso la loro inutile e insensata battaglia, ma non ci stanno. L’amico di oggi lo chiameremo Pippo, che non sa che quando passa ride tutta la città.

Il tweet

Pippo, pronto a far tremare il sistema, il 1° dicembre ha twittato:

“Abbiamo vinto lo stesso. Le sentenze passano”.

Inutile dire che il suo tweet è diventato il bersaglio più ricercato dai blaster. Come abbiamo sottolineato più volte, il blast è una risposta concisa e che non ammette repliche. Un esempio è quella di un utente che risponde, lapidario: “Sì, in giudicato”.

Se Pippo è connesso con questo articolo, lo invitiamo a leggere questo articolo di Studio Brocardi.

Il blast continua

Dovete sapere che Pippo ha fatto chiudere la vena anche degli stessi no-vax, che lo hanno blastato così:

“Scusa ma io non mi sento di non aver vinto un ca**o”, e anche in grammatica due negazioni affermano, il messaggio è chiaro: nun ce prova’. Ancora, gli scrivono: “E cosa avremmo vinto? Nuove restrizioni future per chi non si adegua ai loro obblighi sadici?”. È vero che il tenore dei discorsi resta fedele alla linea no-vax, ma anche qui gli dicono “stacce”.

Proseguiamo, quindi, con i veri blast:

  • Non c’è il piano “va a dà via El cü”? quanto sto godendo a vedere sti imbeci**i che schiumano…
  • Il banco piange preside’
  • No, ma l’hai presa bene dai

Vi lasciamo con un’infografica: