Qualche anno fa ho fatto la volontaria in un centro di recupero per tartarughe marine.
Nel pomeriggio sto centro era aperto ai visitatori, che passando tra na vasca e l’altra te potevano fa domande de vario tipo:
“Ma respirano?”
“Ma mangiano?”
I più confusi hanno osato addirittura un:
“Ma è viva?”
Ormai, convinta de esse pronta a tutto, arriva lui: magico, immenso.
Con fare spavaldo di chi la sa lunga, di chi tra le tartarughe c’è cresciuto, di chi probabilmente un paio di volte ne ha cavalcata una brandendo in una mano una stella marina e nell’altra un cucciolo di delfino, mi guarda e mi fa:
“Ma quindi la sera come funziona, le togliete dal guscio e poi?”
Silenzio.
E niente signó, je mettemo er pigiama e via, tutte a nanna.