L’altra sera con una delle mie prime coinquiline parlavamo di memorie irraccontabili, ma io qualcosa da raccontare ce l’ho.
Avete mai partecipato a quella guerra di scherzi tipici delle case studenti?
Quelli che oggi a 40 anni ci domandiamo come siamo sopravvissuti?
Napoli, anno domini 2005
il mio coinquilino mi ha appena fatto l’ennesimo scherzo, questo è innocuo, quasi banale, scrivendomi una parolaccia in fronte con la matita del trucco mentre sono di pennichella pomeridiana.
Va via con un dischetto di struccate.
Ma io mi sono stancata dei soprusi e anche se gli scherzi sono di blanda entità(o almeno lo sono quasi sempre) io sono persona vendicativa, non reagisco subito però io aspetto, aspetto il momento perfetto.
Piccola premessa, il coinquilino è un ragazzo villoso, molto villoso, moltissimo.
È notte, il coinquilino dorme sereno in pantaloncini con porta e finestra spalancata sperando in un soffio di aria per rinfrescarsi, ha fumato un sacco di “sigarette” e il sonno è pesante, è lì che la mia vendetta cala come una scure crudele e immeritata, povero ragazzo.
Veloce e silenziosa (a pensarci ora avrò fatto un baccano della madonna) gli scarico addosso una bomboletta di depilzero spray, ci vogliono pochi minuti, ricopro tutto il torace braccia cosce e polpacci, dopo pochissimo sono già nel mio letto, occhi chiusi e orecchie attente.
La tragedia si sviluppa in pochissimo, ovviamente svegliato dalla puzza di acido e dal pizzicore diffuso il coinquilino si sveglia e pensando a una sudata importante, in quelle notti calde di Napoli in Giugno, va a farsi la doccia .
Nei miei sogni lo sento ancora urlare, mentre confuso vede il suo vello venir via sotto l’acqua come foglie in autunno.
Non mi sento in colpa
ma voi non fatelo